martedì 4 novembre 2014

Articolo 18, per sapere di cosa si parla

A beneficio di tutti quelli che parlano di lavoro e di articolo 18 senza conoscere bene la materia, un piccolo riepilogo
1 - Quando si parla di articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ci si riferisce ai licenziamenti individuali e in particolare alla reintegrazione nel posto di lavoro per caso di licenziamento nullo o illegittimo. Lo Statuto - in questo articolo - è stato già modificato dalla legge Fornero. 
2 - Proprio la legge Fornero prevedeva un monitoraggio e una valutazione della riforma, anche su questo punto, di cui nessuno si è occupato da quando il tema è tornato ad agitare le cronache politiche. Questo monitoraggio è o dovrebbe esser fatto dal Ministero del lavoro. 
3 - Qualche giorno fa - come ha meritoriamente scritto l'agenzia Public policy - in Commissione lavoro della Camera, per una interrogazione del deputato Pd Baruffi, qualche numero è venuto fuori. Lo ha fornito il sottosegretario al lavoro Cassano
4 - Da questi numeri si evince che nel 2013 sono state licenziate per giustificati motivi oggettivi 720 mila persone. Non si tratta qui dei licenziamenti collettivi, quelli - per capirci - che toccano oggi Alitalia o Ast o aziende in crisi. No. Si tratta di tutti i licenziamenti individuali che ci sono stati nel 2013 per giustificati motivi oggettivi, ovvero perché l'azienda era in crisi e doveva licenziare, non c'era più spazio per la mansione del dipendente, l'azienda ha cessato l'attività. Insomma: l'azienda chiude, o non fa più le cose cui era adibito quel lavoratore, o non può più permettersi di tenere quel lavoratore. 
5 - Nella risposta si spiega anche che nei casi di licenziamento per motivo oggettivo intimati dalle imprese con più di 15 dipendenti - che dopo la legge Fornero passano per una conciliazione preventiva obbligatoria - le procedure di conciliazione sono state 10000 per semestre. Sarebbero circa 8500 per il primo semestre del 2014. Dice il governo che gli "esiti positivi", ovvero di vertenze risoltesi con una transazione o con la rinuncia al licenziamento sono circa il 50 per cento. Nella tabella allegata poi si chiarisce meglio che la stragrande maggioranza di questi 4 o 5 mila casi all'anno si risolvono per accordo economico. E che solo in 428 casi nel primo semestre del 2014 il datore di lavoro ha rinunciato al licenziamento  
6 - Come è evidente, su 720 mila persone circa 10 mila licenziamenti sono oggetto della questione. Per il resto è altrettanto evidente che licenziare si può benissimo, e che il problema dell'articolo 18 è molto relativo. 
7 - Dagli stessi numeri si evince che circa 20 mila sono stati i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo. Erano stati 25 mila nel 2012. Questi sono i licenziamenti cosiddetti "disciplinari": se un lavoratore mette in atto comportamenti disciplinarmente rilevanti, il datore di lavoro può licenziarlo. Si tratta dei licenziamenti che avrebbero bisogno - secondo Renzi e il Pd - di una maggiore precisione normativa nei decreti della legge Delega. I dati del ministero dicono che giacciono davanti ai tribunali e alle corti d'appello italiane circa 27 mila procedimenti per tutti i tipi di licenziamento. Per quelli "disciplinari" sono circa 4000. Sono di più quelli per "giusta causa", per esempio. 
8 - Infatti, ci sono stati 73 mila licenziamenti per giusta causa nel 2013, contro i circa 86 mila del 2012. Questi sono i licenziamenti in cui un lavoratore - a giudizio del datore di lavoro - fa una cosa talmente grave da non consentire il proseguimento del rapporto. Si licenzia senza preavviso, in questo caso. Nel 2012 - dice ancora il governo, i casi finiti in tribunale di licenziamenti per giusta causa e terminati con una sentenza erano poco più di 2800. Nel 33 per cento dei casi l'istanza del lavoratore contro il licenziamento è stata respinta, nel 35 per cento dei casi accolta totalmente, nel 16 per cento dei casi accolta parzialmente. Nello stesso anno, i casi finiti in tribunale e terminati con un decreto o una ordinanza erano oltre 4000. Il 65 per cento di questi casi si è concluso con una conciliazione. Anche questi sono licenziamenti "disciplinari", su cui è intervenuta la legge Fornero. 
8 - Il governo dice anche che "nel 2013 più della metà delle controversie in materia di licenziamento risulta definito in via conciliativa". Anche qui, basta vedere le tabelle: tra i licenziamenti "economici" individuali e quelli "disciplinari", pure individuali, ci sono circa 7000 casi. Di questi, oltre 4000 sono risolti con la conciliazione. 
In sintesi dunque: licenziare non è così difficile. Non è vero che è il rapporto di lavoro è inscindibile peggio del matrimonio. Nella maggior parte dei casi si risolve con una conciliazione. I licenziamenti "disciplinari" sono nella maggior parte risolti  con conciliazione. E comunque non sembrano un gran problema. Semmai sono molti di più quelli per giustificato motivo oggettivo, su cui ormai tutti sono d'accordo. 
Aspettare magari i numeri del monitoraggio non sarebbe stato meglio, invece che fare tutto questo casino? 

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